Content creation: come creare contenuti interessanti su Instagram dalla A alla Z

Content creation: come creare contenuti interessanti su Instagram dalla A alla Z e coinvolgere una Community

Content creation, ovvero l’attività di creare contenuti interessanti per i vari canali (digital content creation quando parliamo di canali digitali), oggi competenza necessaria per qualsiasi tipo di azienda. Ma come sta cambiando?

Creare contenuti interessanti su Instagram è sempre più complesso, cambiano i formati, la concorrenza è sempre più alta e emergere in organico (ovvero senza investimenti pubblicitari) è sempre più complesso. Il cambiamento è alla base del nostro quotidiano, continuano a cambiare i formati che ingaggiano maggiormente, gli algoritmi, e la concorrenza aumenta in maniera esponenziale. Cosa dobbiamo fare per riuscire a mantenere alto il nostro interesse? Una delle domande cruciali di questi ultimi mesi in cui emergono tante novità a cui però non sempre possiamo accedere. Il web è globale, ma la regolamentazione è geolocalizzata in maniera differente. Ricordiamolo sempre! Una costante però rimane la strategia focalizzata su una nicchia precisa a cui rivolgerci che, nonostante i cambiamenti, se fidelizzata correttamente, si mantiene nel tempo.

Content creation: come creare contenuti interessanti su Instagram a partire dalla bio

Chi sei, cosa fai e di cosa parli nel tuo canale non è un dettaglio, ma il punto focale attorno al quale costruire i contenuti interessanti. Alla domanda quali sono i contenuti interessanti per il pubblico c’è solo una risposta: studia profondamente il tuo pubblico e da quello che emerge scrivi i contenuti interessanti. Ma quando si affronta Instagram da autodidatta spesso il target non viene segmentato e analizzato come invece si dovrebbe. Questo perché in parte non viene spiegato come fare, e per la maggior parte, viene percepito come una perdita di tempo. Si vuole passare subito a creare quei contenuti che immaginiamo ci faranno ottenere tanti mi piace, follower e condivisioni. Ma la realtà è poi ben diversa e deludente, se non si ha un metodo di lavoro professionale per la strategia o se non si acquisisce un metodo di lavoro da una formazione specifica. 

Prima di iniziare ti ricordo Upskilling Digital Academy con i corsi gratuiti a pagamento che aggiornano le competenze digitali nell’ambito comunicazione e marketing attraverso corsi e micro corsi online. I corsi a pagamento rilasciano anche l’attestato di partecipazione.

Contenuti interessanti significa che sono di interesse per il pubblico e per esserlo non serve altro che la conoscenza del pubblico. Quando parliamo di contenuti digitali, nel caso di Instagram, abbiamo dei dati che ci permettono di costruire con maggiore consapevolezza: gli insights.

Insights ovvero chi sono i nostri fruitori di contenuti. L’errore più frequente al quale assistiamo durante consulenze e formazione è quello di analizzare contenuti scritti per il mittente e non per il ricevente. Contenuti basati su supposizioni, senza però la verifica attraverso il dato. Il punto è: Stiamo davvero scrivendo per chi pensiamo sia il nostro lettore, o è solo la nostra convinzione? e magari la realtà dei fatti è un’altra?

Tutto parte dalla nicchia alla quale vogliamo rivolgerci per risolvere un loro problema. Prendiamo ad esempio un Hotel di lusso in una località balneare in cui la concorrenza tra le strutture è altissima. Il nostro Hotel dovrà differenziarsi immediatamente da tutte le altre. Ma come? Andando a costruire un’identità che conosce perfettamente le altre (competitor), le ha studiate e da queste ha bisogno di distinguersi in maniera precisa e puntuale. Tra centinaia di proposte deve emergere questo Hotel per un pubblico specifico che sta cercando proprio questo. Un altro errore al quale assistiamo è il voler essere presenti all’interno di una ricerca numerosa, sperando di essere un’ipotetica scelta, invece di focalizzarsi su parole chiave e hashtag più specifici (ma meno numerosi) nei quali avere molta più possibilità di essere la sceltaInvestire il proprio tempo in una ricerca di hashtag specifici e efficaci per la nicchia significa ottenere maggiori risultati. 

Abbiamo un obiettivo: posizionarci positivamente nella mente del nostro potenziale cliente. Conoscendolo sarà più facile sapere quali sono le leve strategiche.

  • Prima di iniziare a scrivere la bio si deve avere perfettamente chiaro chi siamo, cosa facciamo e a chi ci rivolgiamo, per identificare le parole giuste e di conseguenza gli hashtag;
  • Il chi siamo e cosa facciamo deve distinguersi dai competitor, e dunque prima di poter scrivere il contenuto efficace dobbiamo avere fatto un’analisi sui competitor;
  • Cosa vogliamo raggiungere con questa bio (quale CTA chiamata all’azione abbiamo in mente);
  • No, non si copiano le bio dei competitor anche se “sono scritte davvero bene e ci rappresentano appieno”, dobbiamo scrivere la nostra differenziandoci;
  • La bio deve essere formattata in modo da semplificare il più possibile la lettura, avere hashtag significativi e usare emoji per aiutare la comprensione;
  • No, non si apre l’applicazione e si modifica “al volo”, si iniziano a scrivere le frasi su carta, si analizzano e si valutano confrontando le parole che si sono scelte con quelle che utilizza il target. E no, generalmente non coincidono, perché chi è del settore utilizza la microlingua professionale;
  • Abbiamo a disposizione 150 caratteri usiamoli efficacemente;
  • Il campo nome ne ha a disposizione 30, anche questo spazio va usato per fare brand positioning (posizionamento del brand),

Riportiamo con piacere la bio di Milton Boutique Hotel di Jesolo che ha costruito la sua Brand Identity sui punti di forza dell’Hotel. @milton_boutique_hotel_jesolo (cliente di Netlife s.r.l.).

Hotel Global Award, Pool in Tropical Oasis, Flower and Plants Collection, Family run Hotel, 45 hand-decorated rooms, Italian craftmanship collection il tutto formattato con emoji e un’informazione per riga.

L’obiettivo? Fare comprendere immediatamente al potenziale cliente se è la struttura che fa per lei/lui e procedere con la prenotazione. L’obiettivo principale del canale è presentare la struttura al potenziale cliente e fare prenotare il soggiorno. Il canale è uno strumento attraverso il quale arrivare ad uno specifico target e portarlo il più velocemente possibile alla CTA (chiamata all’azione) che in questo caso è la prenotazione.

Nella bio abbiamo le linee guida della content creation e di come creare contenuti interessanti per Instagram

Le linee guida della bio serviranno per creare contenuti interessanti per il Feed e dunque, a seconda del numero di uscite settimanali, la griglia organizzata per argomenti. Alternare un post per ciascun argomento significa avere coerenza, costanza e identità, ma soprattutto generare consapevolezza attorno al brand e rafforzare costantemente l’identità. In questo la strutturazione di un piano editoriale aiuta moltissimo nella creazione dei contenuti interessanti per il pubblico. Il piano editoriale garantisce coerenza, identità e permette una fidelizzazione ma soprattutto permette di avere la governance dei contenuti e la possibilità di coinvolgere maggiormente nelle tematiche. Al piano editoriale bisogna sempre affiancare le Insights e dunque la lettura di tutti i dati: chi sono i lettori, cosa leggono e cosa apprezzano, in maniera tale da declinare al meglio tutti gli argomenti.

Alla bio affianchiamo anche altri contenuti strategici interessanti per il nostro target che sono i post fissati in alto (ne abbiamo a disposizione 3) e le storie in evidenza, ovvero tutte quelle storie che possono raccontare in maniera più approfondita chi siamo, cosa facciamo, come lo facciamo e cosa dicono di noi i nostri clienti quando ad esempio ci taggano nelle loro storie. Ricordiamo che nelle categorie in evidenza delle storie possiamo inserirne 100 in ciascuna. Dunque gli spazi strategici all’interno del canale Instagram non mancano, abbiamo bisogno però di strutturarli e renderli un “unicum” editoriale coerente.

Quante tipologie di contenuti differenti dobbiamo creare? Nella content creation, creare contenuti interessanti significa alternare diversi argomenti

Non esiste un numero preciso, giusto o maggiormente efficace, esiste la diversificazione dei contenuti per permettere di avvicinare attraverso angolazioni e contenuti differenti. Serve innanzitutto creatività e questa creatività va sbloccata attraverso linee guida identitarie del brand, con un obiettivo specifico. L’obiettivo principale deve guidare il piano editoriale, dunque se decidiamo che l’obiettivo principale è “fare prenotare il soggiorno”, come nel caso dell’Hotel Milton Boutique preso in esame, allora tutti i contenuti che andremo a creare dovranno avere la finalità di “convincere il potenziale cliente che si tratta del luogo di soggiorno giusto per le sue esigenze”.

Attenzione a ricordare che attraverso i contenuti possiamo attirare il target giusto per la nostra attività e dunque, a partire dall’analisi di chi è il target che vogliamo raggiungere, che caratteristiche ha (sia utilizzando sia le Buyer Personas, sia la Empathy Map) e cosa desidera conoscere per poter decidere se acquistare o meno; saremo in grado di raggiungere più velocemente i risultati desiderati.

Contenuti interessanti dunque per il target che vogliamo raggiungere. Dunque, contenuti leali, ovvero chiari, immediati senza secondo fine. Se voglio una prenotazione non vorrò solo una prenotazione, ma una recensione positiva a fine soggiorno e un passaparola online e offline ad amici e conoscenti perché i servizi e la struttura erano di altissima qualità.

 

Attenzione che la content creation, ovvero la creazione di contenuti interessanti per Instagram non ha come fine like, follow, ma ha come fine l’intero processo che ci aspettiamo di ottenere e questo è sempre omnicanale

Pensiamo ad un general manager di un Hotel di lusso come Milton Boutique Hotel 4*S, ad esempio, e analizziamo i flussi e il processo di lavoro quotidiano. Il web deve essere un supporto all’attività di vendita, un sistema che accelera il processo decisionale e che permette all’ospite di “vivere l’esperienza online” prima di viverla fisicamente all’interno della struttura. Che cosa si deve aspettare il General Manager da Instagram? Un supporto all’attività di vendita, una serie di prenotazioni attraverso il sistema online, la semplificazione della scelta e la riduzione in termini temporali del processo di scelta. Dunque la visione dell’account, delle immagini, e delle caratteristiche per poi scegliere (magari dopo avere confrontato la struttura con altre) di prenotare qui. Si deve aspettare di comprendere chi è l’utente del canale e quanti di questi hanno poi effettivamente prenotato (lo si fa attraverso questionari e domande che lo staff fa al momento dell’arrivo, se non si ha un sistema che traccia online la provenienza della prenotazione). Si deve aspettare di ricevere commenti positivi e riscontri positivi durante il soggiorno come “ah questo l’ho visto su Instagram oppure è esattamente come lo immaginavo dai Reel, o ancora più bello dal vivo rispetto che nel feed”. Si deve aspettare che durante il soggiorno, soprattutto chi l’ha scoperto attraverso Instagram crei contenuti e tag alla struttura nelle storie o nei post con parole chiave rappresentative come ad esempio oasi di relax, benessere di corpo e mente, ecc. Se abbiamo creato le aspettative giuste ci saranno esclamazioni come “proprio come lo immaginavo”, “ancora più emozionante dal vivo”, … E solo dopo il soggiorno si potrà aspettare un Follow se c’è la volontà di ritornare. La fidelizzazione deve essere alla struttura e non a un canale, il canale è lo strumento attraverso il quale la relazione può proseguire, ma non sarà l’unico.

Dunque, per riassumere il nostro primo step nella creazione di contenuti interessanti per Instagram facciamo un check su:

  • Come abbiamo strutturato la bio su Instagram? (in base a tutte le informazioni condivise sopra, cosa manca?)
  • Quali hashtag abbiamo selezionato? (e se sono davvero quelli più efficaci per il nostro obiettivo)
  • L’obiettivo principale che abbiamo identificato è chiaro? (vendere che cosa?)
  • Il piano editoriale comprende gli argomenti di unicità che abbiamo scelto? Per cominciare consigliamo dai 3 ai 5 argomenti
  • Abbiamo sfruttato la possibilità di fissare 3 post in alto per raccontarci meglio?
  • Abbiamo creato le categorie in evidenza per le storie, in modo tale da rafforzare l’identità del brand?
  • Abbiamo disegnato l’intera esperienza omnicanale per il nostro target in modo tale che Instagram sia una parte di supporto attraverso i contenuti, per raggiungere l’obiettivo principale?
  • Utilizziamo le Insights come sistema di verifica a ciò che abbiamo progettato? E per la creazione dei contenuti più interessanti?

L’argomento è sicuramente complesso e articolato e dunque richiede una serie di approfondimenti ulteriori, dunque non perderli, ma inserisci il feed RSS nei preferiti del tuo browser. Gli articoli sono a cadenza settimanale, ogni martedì!

E per la creazione di contenuti, dalla A alla Z non perdere le Aphabetcards sul nostro canale Intagram. Escono ogni martedì e giovedì su Instagram e Facebook con l’obiettivo di guidarti e sbloccare la tua creatività!

Segui Francesca Anzalone, CEO di Netlife s.r.l. e esperta di comunicazione e brand positioning su Instagram 

 

================

Upskilling.it ti aiuta a rimanere aggiornat* nelle competenze (una finestra sull’attualità), nella competitività (attraverso strategie e tips digitali per accelerare il business) con Upskilling Digital Topics & more, nelle digital skills (attraverso la Digital Academy e i contenuti free di approfondimento delle ultime tendenze) attraverso Upskilling Digital Academy.

Il tuo punto di riferimento online per comprendere la trasformazione digitale e sfruttarla appieno; e che contemporaneamente ti aiuta a competere nel mercato e ti semplifica le scelte attraverso l’acquisizione e l’aggiornamento di competenze digitali, cultura della comunicazione e soft skills.

Corsi di aggiornamento delle competenze professionali e digitali, webinar, consulenze mirate e strategiche e progettazione di percorsi formativi da 40 a 200 ore mappati sui bisogni delle singole realtà e del singolo lavoratore.

================